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Detox: il ruolo degli organi emuntori

Si parla spesso di Detox…ma cosa significa?
Diciamo subito che non vuol dire solo dieta! Anzi! Si tratta di un programma completo di detossinazione e pulizia del proprio organismo per ribilanciare i processi fisiologici, psicologici e abitudini di vita.

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Anche se molto spesso non ne siamo consapevoli, il nostro organismo infatti è esposto quotidianamente a sostanze potenzialmente dannose derivanti da: alimentazione, assunzione di farmaci, contatto con batteri e virus. A questo si aggiungono ritmi frenetici, stress cronico e scarsa attività fisica. L’esposizione a questi stimoli non comporta nell’immediato segni e sintomi evidenti ma innesca dei meccanismi di infiammazione così detta “silente” che vanno a compromettere l’equilibrio del nostro organismo. L’aria che respiriamo è molto spesso satura di gas di scarico, polveri sottili e metalli pesanti. Questo si riflette sulla qualità dell’aria e conseguentemente sulla qualità di frutta, verdura e animali di cui ci cibiamo. Il nostro organismo, in autonomia, è in grado di neutralizzare ed eliminare tutti i metaboliti di scarto e le sostanze nocive, grazie agli organi emuntori, quali fegato, reni e intestino. Vediamoli più da vicino.

Intestino

Svolge la funzione di prima barriera nei confronti degli agenti esterni. Tutto ciò che introduciamo, come alimenti e farmaci, si riversano in prima battuta su questo organo. Qui hanno effetto sia sulla barriera intestinale, il cancello d’ingresso al nostro corpo, sia sul microbiota intestinale, l’insieme di batteri, virus e funghi che vive in simbiosi con noi all’interno di questo ambiente protetto. È importante capire che barriera e microbiota sono incredibilmente uniti: le alterazioni dell’uno possono compromettere l’altro e viceversa. Per un sistema di difesa sano, quindi, è importante che entrambi siano in equilibrio e in sinergia. 

Fegato

È la nostra centrale biochimica, in grado di disattivare tossine e sostanze di scarto per favorirne l’eliminazione. Per farlo utilizza gli antiossidanti, che vengono assunti con la dieta o prodotti in modo endogeno (dal nostro corpo). Questi, però, non sono infiniti e quando si esauriscono il fegato non può più svolgere le sue funzioni. 

Sistema linfatico

Non è un vero e proprio organo emuntore, ma un’autostrada di collegamento fra i distretti corporei e tali organi. La sua funzione è infatti convogliare i liquidi corporei, che contengono tossine e scarti, dalla periferia al sangue, attraverso cui giungeranno poi al fegato per la disattivazione. 

Benessere di pancia: dall’intestino al fegato

Il nostro intestino è sede di una barriera che deve essere selettiva, per lasciar passare ciò che è buono (i nutrienti) e filtrare quello che invece è potenzialmente nocivo (batteri e virus ambientali o alimentari).

La barriera intestinale è composta da tre elementi principali:

  1. l’epitelio: il tessuto di rivestimento dell’intestino
  2. uno strato di muco prodotto dalle stesse cellule epiteliali
  3. microbiota, l’insieme dei batteri “buoni” (quella che, anche se non del tutto correttamente, viene chiamata “flora batterica intestinale”).

Un microbiota in eubiosi, cioè in equilibrio, è fondamentale per il benessere del nostro organismo, perché ci aiuta nell’assorbimento dei nutrienti, produce alcune vitamine e altre sostanze importanti per il benessere delle cellule intestinali, contrastando lo sviluppo di potenziali patogeni.

 

Sinergia tra intestino e fegato

Vi sono molte evidenze della stretta relazione fra intestino e fegato. Le vie di comunicazione fra questi due organi emuntori sono bidirezionali: un danno intestinale, infatti, si ripercuote sul fegato così come un danno sul fegato può portare conseguenze sull’intestino. Per esempio gli acidi biliari, sintetizzati dal fegato, facilitano l’emulsione e l’assorbimento nell’intestino dei grassi assunti con la dieta, ma se prodotti in eccesso possono alterare il microbiota e favorire la disbiosi (disequilibrio). A sua volta, una barriera alterata frutto di alimentazione scorretta, abuso di farmaci o di una disbiosi cronica, potrà favorire l’ingresso nella circolazione sanguigna di tossine e scarti metabolici che tendono a sovraccaricare il lavoro di detossificazione del fegato.

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